Dopo Militalia: 5 Libri per approfondire

Libri presentati a Militalia e libri sul Milite Ignoto

Sei un appassionato di storia militare? Ecco pane per i tuoi denti: abbiamo selezionato per te alcuni libri di cui potrai fruire per cibare la tua passione. Questi proposte hanno come oggetto in argomento la tematica principe della 68esima edizione di Militalia, la fiera del collezionismo militare, dedicata al Milite Ignoto, e alcuni dei libri presentati durante l’evento.

Sei pronto per scoprirli? Partiamo!

Storia quasi vera del milite ignoto. «Come e perché sono finito all’Altare della Patria»

Storico per mestiere, raccontatore per passione, Emilio Franzina cammina in queste pagine sul filo tra storia e letteratura e, attingendo a una miriade di documenti autentici della grande guerra, ricostruisce in modo immaginario la biografia del soldato morto nel 1918 e mai identificato. Mettendo insieme i pezzi di vita vissuta disseminati in una sconfinata mole di lettere, autobiografie e resoconti ufficiali raccolti in anni di ricerche, lo storico compone, come in un puzzle, la storia verosimile, o quasi vera, di un combattente che attraversa tutte le fasi dello sforzo bellico dell’Italia tra il 1915 e il 1918 e che dopo aver portato più volte a casa la pelle da valoroso e decorato soldato, muore da ignoto non in battaglia, ma durante una fuga, insieme a una ragazza, da una casa di piacere per scampare a un bombardamento nemico. Per una circostanza fortuita sarà la sua salma ad essere sepolta nell’Altare della Patria a emblema e memoria di tutti i caduti in guerra. Ed è proprio da questo luogo simbolo che il Milite ignoto comincia in queste pagine a narrare in prima persona, dopo cent’anni, la storia della sua vita – una vita emblematica poiché, grazie alle ricerche storiche e alle congetture narrative di Franzina, assomma circostanze, ambienti, episodi, conosciuti da una generazione di italiani finiti al fronte più o meno consapevolmente.

Il milite ignoto. Il dramma del capitano

L’autore ne “Il Milite ignoto. Il dramma del Capitano” ricostruisce in modo immaginario la biografia di un soldato morto nella Grande Guerra e mai identificato. Guglielmo Plulmer, unico erede di un’antica casata austriaca imparentata con gli Asburgo, viene tolto con l’inganno alla nascita a Maria, italiana che insieme al marito Antonio e ad altri conterranei per motivi di lavoro partono dalla Venezia Giulia verso l’Austria. Il bimbo viene cresciuto e allevato come figlio legittimo della coppia austriaca e frequenta i salotti dell’alta società. Viene mandato in guerra a combattere contro gli italiani sul fronte austro-italiano e quando scoprirà, per caso, di essere figlio di italiani, inizierà il vero dramma del Capitano che si troverà a dover scegliere da che parte stare. Morirà in battaglia tra i 651.000 militari morti in guerra, e per un caso fortuito finirà tra le undici bare che il 27 ottobre 1921 verranno trasportate nella Basilica di Aquileia. Qui, in pompa magna, verrà scelta una bara a perenne ricordo di quei nove milioni di caduti della Prima guerra mondiale, trasferita a Roma nell’altare della Patria il 4 novembre 1921.

Il mulo in guerra e in pace

Presentato durante la fiera di Militalia, il libro racconta la millenaria storia del mulo e della sua fatica; l’epopea degli Alpini con i muli nel Centenario della Grande Guerra; la grande tradizione del someggiato nel Regio Esercito e poi nell’Esercito Italiano; l’utilità moderna per la gestione ecosostenibile del sottobosco e per diporto. Nel libro, pubblicato nel Centenario della Grande Guerra, scritto a seguito di un fortunatissimo ciclo di conferenze sul territorio nazionale, l’autore Riccardo Balzarotti scrive di questo insostituibile animale che per millenni ha servito in tempo di guerra e di pace, del legame che da sempre ha unito il mulo al suo conducente, fino al sacrificio di entrambi nella guerra di montagna. Il mulo ha una storia plurimillenaria e le ragioni della sua diffusione sono la forte e robusta costituzione, la frugalità e rusticità, la resistenza alle malattie, l’adattabilità ad ambienti sfavorevoli. Potremmo dire che dove non arriva il treno, dove non arriva il camion, dove non arriva il carro, dove non arriva il cavallo, dove non arrivano neppure i cingolati e i fuoristrada, là arriva il mulo: ovvio che una simile creatura potesse interessare anche l’esercito.

Ignoto militi. Le donne raccontano il Figlio d’Italia

Commemorare. Ovvero cum memorare, ricordare insieme. Nel centenario della commemorazione del Milite Ignoto, con questo volume la Grande Guerra e i soldati che l’hanno combattuta vengono raccontati in vari lavori scritti da sole donne. Perché se il Soldato Ignoto è un figlio d’Italia, le donne ne sono le mamme. Come lo era Maria Bergamas, che alla Patria donò la vita di suo figlio Antonio e che fu incaricata di scegliere, tra tutti i caduti senza nome, quello che sarebbe dovuto essere sepolto al Vittoriano, a Roma. E che è ancora lì. Ignoto Militi raccoglie quattordici scritti: undici come le Salme tra le quali si scelse nell’ottobre del 1921 quella del Milite Ignoto, cui si aggiungono altre storie dell’Italia di ieri e di oggi, di qualcosa che trascende il tempo. Questi racconti sono un omaggio alla vita, alla famiglia, alla Patria.

“Munizioni militari d’Italia 1861- 1946” 

400 pagine e centinaia di foto a colori e in bianco e nero che illustrano ogni singolo calibro, da quelli di maggior impiego come il 6,5 Carcano a quelli sperimentali. Il libro, presentato durante Militalia, chiarisce ogni aspetto storico e tecnico grazie all’elevato apporto di documenti storici in gran parte inediti.