“I CINQUANTINI… LE DUE RUOTE IN LIBERTÀ” A MOSTRA SCAMBIO

L’88° edizione della Mostra Scambio invernale di auto e moto d’epoca, che si svolgerà dal 14 al 16 febbraio 2025, avrà come attrazione principale una ricchissima esposizione di cinquantini degli anni Sessanta e Settanta.

L’esposizione tematica “I Cinquantini… Le due ruote in libertà” a Novegro

Il tappeto rosso della 88° Mostra Scambio di Novegro, questa volta sarà tutto per i ciclomotori costruiti negli anni Sessanta e Settanta.

“I Cinquantini… Due ruote in libertà” sarà, infatti, una mostra tematica sui motorini, così erano chiamati cinquant’anni fa, il motivo di richiamo che condurrà i visitatori lungo un percorso di un importante ventennio, attraverso nomi e marchi legati indissolubilmente all’industrializzazione nazionale e, nella fattispecie, alla motorizzazione su due ruote.

Alla tradizionale Mostra Scambio di auto, moto, cicli e ricambi d’epoca non mancheranno marchi che hanno fatto la storia del motociclismo italiano, primo fra tutti Piaggio con il Ciao, e poi Vespa e ancora Gilera, Garelli, Fantic Motor, Moto Morini, Malaguti, Peugeot, Mondial, Motom ma anche piccoli costruttori, magari comparsi per pochi anni e altrettanto rapidamente scomparsi. Lungo il percorso storico si potranno ammirare, infatti, anche marchi quali Guazzoni, Aspes, Testi, Malanca, SWM, etc.

L’appuntamento è dunque fissato per il weekend del 14-15-16 febbraio prossimi al Parco Esposizioni Novegro, alle porte di Milano, per un tributo alla produzione motociclistica italiana che tanto ha contribuito alla motorizzazione di massa. 

La storia del motorino

La movimentazione è una necessità che ha sempre spinto l’essere umano a studiare e sviluppare macchine per il trasporto. Necessità che ha assunto un valore primario al termine di ogni conflitto mondiale, quando si è sempre puntualmente verificata una spasmodica ricerca di veicoli economici, sia nel prezzo di acquisto che di manutenzione, tanto da orientare le industrie a convertirsi dalla produzione militare a quella di mezzi di trasporto.

Nasce così, alla fine degli anni Quaranta, il moderno ciclomotore. Moderno perché i primi esperimenti di abbinare un motore a una bicicletta risalgono addirittura alla fine dell’Ottocento. Come allora, anche il moderno ciclomotore è un motore ausiliario, chiamato anche micromotore, da montare su una comune bicicletta e dotato, quasi sempre, di trasmissione del moto a rullo di aderenza. Ma con rapidità il nostro ciclomotore si è sviluppato tecnicamente con trasmissione a catena e cambio di velocità.

Con l’aumentare del benessere, anche il “cinquantino” si arricchisce di accessori e, negli anni Sessanta, diventa sempre più simile ad una piccola motoleggera, con un aspetto così accattivante da diventare un cult per i quattordicenni dell’epoca. È proprio negli anni Sessanta, ma soprattutto negli anni Settanta, che il nostro “motorino”, come veniva e viene ancora chiamato, ha fatto il salto di qualità e si è prepotentemente imposto sul mercato.

Nel 1963 la 38° edizione del Salone del Ciclo e Motociclo di Milano viene ricordata come il Salone dei “cinquantini”, tanto elevato è stato il numero di ciclomotori esposti. Vengono presentati dei bellissimi motorini sportivi, vere repliche delle moto da corsa, e cinquantini da fuoristrada nelle versioni Enduro e Trial. Si tratta sempre di veicoli performanti nella ciclistica ma vincolati dai limiti di legge con una potenza di 1,5 CV e velocità di 40 km/h che ne mortificano le prestazioni. Vincoli che vengono maggiormente appesantiti dal 1989 al 1994 con l’obbligo del cambio a soli tre rapporti. Poi si ritorna al libero numero delle marce con cambi a cinque, sei e anche sette rapporti.

L’immancabile appuntamento di Mostra Scambio

Il Parco Esposizioni Novegro si è contraddistinto negli anni quale riconosciuto luogo d’incontro e di scambio commerciale per i collezionisti delle due e quattro ruote. La Mostra Scambio, con il suo dinamismo e il calore della sua immediatezza, accosta il pubblico non solo all’ammirazione di esemplari preservati in ogni dettaglio ma anche alla possibilità di intervenire nel restauro e nel recupero di motociclette, biciclette, auto e automezzi di lavoro che costituiscono testimonianze importanti della nostra storia industriale. La manifestazione, che per valore di scambi e trattative commerciali primeggia nella classifica nazionale degli eventi del settore, occupa un’area al coperto di 18.000 mq. e all’aperto di 100mila mq.

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