GIOCHI DI RUOLO: UN’ESPLOSIONE DELLA CREATIVITÀ – INTERVISTA A VALENTINA “NINA” FAVARON

“Il gioco di ruolo è bello perché è un punto di colore nel grigiore della vita quotidiana”.

È con queste parole che Valentina “Nina” Favaron, nota sul web come “Mastress of Evil”, ha voluto descrivere la sua grande passione per il mondo del GDR, una passione che, con il tempo, è diventata anche un lavoro a tempo pieno.

“Nina”, infatti, è nota tra i fan italiani del gioco di ruolo per essere un’abile mastress dei giochi più svariati e per i contenuti di approfondimento su tutte le sfaccettature degli RPG che crea quotidianamente (dal 2020) per i suoi canali social. Il tutto senza dimenticare i suoi servizi professionali di traduzioni, grafiche, scrittura di avventure e workshop con una particolare enfasi su questo settore ludico.

La content creator è anche divulgatrice e organizzatrice di eventi sul territorio e ha creato il sito “Guida Ludica per Giocoruolisti”, che contiene un calendario di appuntamenti in tutta Italia e una mappa interattiva di associazioni ludiche.

Tra i GDR che ha tradotto ricordiamo: “Legacy: Vita tra le Rovine”, “Changeling: Il Sogno”, “Vampiri: La Mano Nera”, “Midgard 5e” e “Blood Sword OSR”. In veste di autrice di avventure, invece, ha arricchito i manuali di “RAYN” e “The True OSR: Obsolete Shitty Rules”

Visto che la “Mastress of Evil” coordinerà, per il terzo anno di fila, l’area GDR di Milano Wargames 2024, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei per farci raccontare le sue avventure a colpi di dadi a 20 facce.

Valentina “Nina” Favaron: i primi passi nel mondo del GDR

“Mi sono avvicinata ai GDR nel 2016 entrando in un party della mia zona. Il punto di forza di quel gruppo era che non giocavamo esclusivamente al classico «Dungeons & Dragons»: eravamo in 12 persone e ogni 4 mesi provavamo un gioco diverso – ha spiegato Valentina – Tra questi giochi è bene menzionare il modulo di ambientazione “Soviet” per l’RPG italiano “Sine Requie” (realizzato da Serpentarium). Quest’ultimo, in particolare, è stato un amore a prima giocata e, con il tempo, ho imparato a masterarlo. In seguito, sono stata contatta direttamente dalla Serpentarium per masterare una sessione di gioco celebrativa del suo 20° anniversario”.

Il passaggio da giocatrice a mastress

Chiunque abbia provato almeno una volta il gioco di ruolo lo sa: fare il master è tutto fuorché scontato perché richiede tanta creatività, un’approfondita conoscenza dei regolamenti e la capacità di dare vita a una narrazione equilibrata ed entusiasmante per gli altri player.

La stessa Valentina, prima di prenderci la mano, ha dovuto rimboccarsi le maniche più volte: “Nel 2019 ho fatto i miei primi esperimenti come master e, nonostante il mio entusiasmo, non sapevo se sarei stata in grado di creare una storia intrattenente. Queste esperienze da «episodio pilota», infatti, non sono andate bene e mi sono quindi fermata per 6 mesi. Successivamente, sono tornata alla carica, con risultati decisamente migliori, masterando «Dungeons & Dragons» e altri giochi, come «Il Richiamo di Cthulhu», «Vampiri: The Masquerade», «Broken Compass» e «Ten Candles»”.

Le ambientazioni preferite della “Mastress of Evil”

I Role Playing Game sono davvero tantissimi e con ambientazioni e regolamenti estremamente vari.

Tra questa pletora di giochi, la mastress ha svelato quali sono i setting che predilige: “Personalmente sono un’amante dell’horror, ma apprezzo molto anche le narrazioni investigative così come quelle più trash e goliardiche. Occasionalmente mastero anche GDR fantasy. In quest’ultimo frangente vorrei specificare una cosa: non sono assolutamente contro D&D ma credo che sia bene espandere i propri orizzonti e provare anche altri giochi”.

Il vademecum del buon master

Visto che, come già scritto in precedenza, masterare con efficacia un gioco è piuttosto difficile, “Nina”, forte della sua esperienza, ha lasciato alcuni consigli per i suoi “colleghi” alle prime armi: “È fondamentale non imporsi come la mitologica creatura denominata Master-Dio, e rispettare e coinvolgere gli altri giocatori. Nello specifico, significa avere un dialogo con loro e impegnarsi per costruire la storia in un’ottica di gruppo. Lo scopo del GDR, infatti, è godersi l’avventura insieme. In secondo luogo, bisogna allenare la propria fantasia, capacità di improvvisazione e senso dell’equilibrio: le difficoltà si incontrano nel corso naturale di ogni storia, non è necessario essere punitivi, ma sono comunque parte integrante di ciò che è il gioco di ruolo.”.

La mastress, inoltre, ha toccato un altro tema importante, ossia il tenere conto delle conseguenze delle azioni dei player: “Se un giocatore compie delle scelte efferate durante la sessione, non può sperare di cavarsela come se nulla fosse. Prendendo sempre D&D come esempio, se un personaggio uccide le guardie del regno davanti a tutta la popolazione dovrà quindi affrontare le conseguenze che ne derivano, che vada dall’essere braccati dal regno, diventare fuggitivi. Nessuno dice che queste scelte non possano essere prese da parte di un giocatore o del gruppo, anzi, possono sicuramente rendere la storia interessante, ma non è corretto aspettarsi di ignorare platealmente queste scelte in favore di una cosiddetta armatura di trama”.

I suggerimenti per i giocatori neofiti

Ma come ci si approccia al gioco di ruolo?

“È fondamentale prendere parte a una sessione con nessuna aspettativa se non quella di divertirsi – ha sottolineato Valentina – Inoltre, quando si inizia un nuovo gioco, bisogna essere consapevoli del fatto che ci vorrà del tempo prima di prendere familiarità con le regole e con l’ambientazione, ma il modo migliore per imparare è giocare e fare pratica, poi il resto viene da sé. L’importante è non frustarsi se non si è grandi performer o farsi influenzare da ciò che si vede online, perché lì ci sono a disposizione l’editing, o comunque molta esperienza alle spalle! Non ci sono scorciatoie, solo il giocare”.

La content creator ha poi spiegato che è difficile indivuare dei Role Playing Game adatti ai nuovi “adepti”: “Non ci sono giochi che consiglio in particolare come prima esperienza: sicuramente ci sono quelli con meccaniche più semplici di altri ma l’ideale è immergersi in un setting che ci piace. Più si apprezza l’ambientazione, più ci si diverte. I gen-x e i millennial, in tal senso, sono tendenzialmente a loro agio con il fantasy in stile D&D mentre i giovanissimi preferiscono tutt’altro”.

La bellezza del Gioco Di Ruolo

Il gioco di ruolo, come ha rimarcato “Nina”, è senza dubbio una bellissima espressione dello sforzo creativo: “Il GDR aiuta tantissimo a riaccendere la creatività. In passato mi sono dilettata con diverse forme artistiche, come la scrittura e il disegno, ma solo il mondo RPG mi ha permesso di esprimermi al meglio dopo un lungo periodo in cui mi sembrava di sentire qualsiasi forma di espressione artistica affievolirsi”.

“Muscles of the Multiverse”: il GDR supereroistico di Valentina

La mastress, infine, ci ha parlato di “Muscles of The Multiverse”, il GDR di cui è autrice: “La filosofia del gioco, per parafrasare Rat-Man di Leo Ortolani, si riassume nella frase «Fletto i muscoli e sono nel multiverso». L’immaginario di riferimento, infatti, è un mix tra il manga/anime di Ultimate Muscle e Flex Mentallo della DC Comics. Il tutto condito con wrestling, sport atletico, supereroi e una forte impronta multiversale“.

“Muscles of The Multiverse”, sebbene sia già stato playtestato in diversi eventi, verrà pubblicato nella sua edizione definitiva prossimamente.

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