OCHACAFFÈ: MISSIONE PROMOZIONE CULTURA NIPPONICA

Facilitare l’immersione nella cultura giapponese a tutti i suoi livelli, sia quello pop sia quello più strettamente storico e tradizionale.

Ecco l’obiettivo che si è posto l’associazione Ochacaffè, una realtà di grande importanza a livello italiano e internazionale che presenzia sempre al Festival del Fumetto nella sezione dedicata alla cultura orientale. Per questa ragione, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il presidente del sodalizio Silvio Franceschinelli, che ci ha raccontato le numerose attività portate avanti dal sodalizio e le iniziative che tiene normalmente presso il Parco Esposizioni Novegro.

Silvio Franceschinelli, presidente di Ochacaffè e direttore della scuola di lingue Il Mulino

Ochacaffè: la genesi del progetto

Attualmente Ochacaffè, legata alla scuola di lingue padovana Il Mulino (di cui Franceschinelli è direttore) e partner in varie città giapponesi, si occupa dei più sfaccettati veicoli di promozione della cultura nipponica. L’inizio del progetto, come tutte le avventure simili, è stato dettato da un semplice fattore: la passione.

“L’associazione ha mosso i suoi primi passi circa 20 anni fa nel contesto della scuola di lingue Il Mulino – ha spiegato il presidente – All’epoca, anche per la mancanza di una connessione a internet diffusa tra la popolazione italiana, non erano molto sdoganate tutte le cose che si conoscono ora sulla cultura giapponese e, come sodalizio, volevamo dare il nostro contributo in tal senso. Il primo step è stato quello di organizzare momenti di ritrovo tra gli appassionati di Giappone e lezioni di cucina per gli studenti giapponesi ospitati dalla scuola. Con il tempo ci siamo allargati a tante altre iniziative, tra cui spiccano:  corsi lingua giapponese di tutti i livelli, workshop di cultura giapponese, cineforum, concerti di J-Rock, dimostrazioni di bonsai, spada e arco giapponese, calligrafia, assistenza a chi vuole ottenere un visto di studio o lavorativo per andare in Giappone e molto altro

I punti di approdo alla cultura giapponese, coreana e cinese

Tutti noi, chi più chi meno, siamo entrati in contatto con la cultura giapponese, magari quando eravamo ancora troppo piccoli per rendercene conto. I canali di avvicinamento, come prevedibile, sono quelli più immediati di natura pop.

“Il punto di primo approdo, per tanti appassionati, rimane quello degli anime e dei manga – ha ricordato Franceschinelli – Altri mezzi di avvicinamento sono le arti marziali (in particolare il karate e il judo), l’origami, il bonsai e altre cose di questo genere. È da questi piccoli input che per molti è iniziato il percorso di documentazione e di innamoramento nei confronti del Sol Levante“.

Lo stesso fenomeno, ha sottolineato il presidente di Ochacaffè, è osservabile anche per quanto concerne la Corea del Sud, la cui cultura è diventata di massa anche tra il pubblico occidentale sempre grazie agli stimoli di tipo popolare:

“Circa 10 anni fa, con la diffusione di una connessione internet a banda larga nelle case dei Paesi occidentali, hanno cominciato a diffondersi fuori dalla madrepatria i drama coreani e le canzoni k-pop. I primi, nello specifico, hanno saputo coinvolgere il pubblico mondiale per merito delle loro storie ben scritte e in grado di coinvolgere emotivamente gli spettatori. Le seconde, invece, hanno avuto la loro consacrazione quando i pezzi della boy band BTS hanno scalato le classifiche americane. Non bisogna poi dimenticare l’enorme influenza sul settore della tecnologia di aziende come Samsung e LG e il premio oscar come miglior film alla celebre pellicola coreana Parasite. Infine, anche i fumetti sudcoreani (noti come “manhwa“) stanno progressivamente acquisendo sempre più popolarità”.

La mostra di Marica Inoue, disegnatrice giapponese

L’interesse occidentale nei confronti della cultura pop cinese, invece, è ancora in una fase embrionale ma, secondo Franceschinelli, potrebbe svilupparsi in un vero e proprio boom nei prossimi anni:

“Ciò che attrae di più le persone, al momento, riguarda il cibo e la moda della Cina. I prossimi step saranno probabilmente il fumetto (chiamato “manhua”), la musica e il cinema”.

K-ble Jungle è una realtà che si affianca ad Ochacaffè quando si parla di cultura pop dall’estremo oriente. Per cui se Ochacaffè si occupa di cultura solo giapponese, sia tradizionale che pop, K-ble Jungle si occupa non solo del mondo pop giapponese ma anche di quello coreano, cinese, tailandese, ecc.

Ochacaffè e K-Ble Jungle in fiera

Ochacaffè porta un punto informazioni dove sarà possibile informarsi sul Giappone e la sua cultura, lingua, ecc. Una specie di ufficio informazioni temporaneo dove capire un po’ di più questo affascinante Paese.

K-ble Jungle invece propone dei momenti di musica K-Pop e J-Pop, sia ballati che cantati, sul palco centrale.

Crew di ballerine al Kpop contest

Toyomi Rott (cantante giapponese) e DJ Shiru

I consigli per imparare la lingua giapponese

Il presidente di Ochacaffè, infine, ha voluto dare un consiglio a tutti coloro che si apprestano allo studio della lingua giapponese, affascinante ma molto impegnativa:

“Le prime lezioni di giapponese sono abbastanza facili: la pronuncia è più semplice rispetto a quella inglese e le strutture grammaticali delle frasi basilari di conversazione sono più facili dell’italiano. Più si procede con le lezioni e più le cose si complicano. Dopo circa 6 mesi, in particolare, si comincia a studiare gli ideogrammi e i kanji possono rappresentare un vero e proprio ostacolo per tanti studenti. In questo frangente, ancor più che con le altre lingue, raccomando vivamente di studiare in maniera costante e continuativa in modo tale da non perdere mai quanto si è appreso in precedenza. In generale, posso dire che ciò che è più difficile dà sempre una maggiore soddisfazione”.

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