MOSTRA MOTO MONDIAL A NOVEGRO

PASSATO, PRESENTE E FUTURO DI UNA STORIA ITALIANA

In occasione del weekend del 5-7 novembre, Parco Esposizioni Novegro ha avuto l’opportunità di ospitare la mostra tributo dedicata allo storico marchio FB Mondial, nato a Milano nel 1929.

Durante Mostra Scambio e durante l’inaugurazione della mostra Moto Mondial, in cui sono intervenuti il pluricampione Emilio Ostorero e Piero Boselli, attuale proprietario del marchio,  abbiamo avuto modo di approfondire il mito di questa azienda, la sua rinascita e le prospettive future.

Emilio Ostorero, famoso pilota di motocross, è 16 volte campione italiano nella sua disciplina  e primo italiano a vincere un Gran premio internazionale ad Avigliana, sua terra natia, nel 1960.

Pierluigi Boselli è erede a attuale proprietario del marchio F.B. Mondial Moto.

LA STORIA DELLA MOTO MONDIAL

Partiamo dall’albo d’oro. Era il lontano 1948, e la FB Mondial (acronimo di Fratelli Boselli) coronò quell’anno con la nascita della prima Mondial realizzata da Alfonso Drusiani, dotata di un motore 4 tempi bialbero di 125 cc, il primo motore di quel tipo in quella cilindrata. Questa moto realizzò, con il pilota Luigi Cavanna, i record mondiali sul chilometro e sul miglio (sia lanciati che da fermo).

Da allora si sono susseguiti numerosi successi, che hanno costruito un palmarès invidiabile: 10 mondiali vinti (5 Titoli Mondiali Conduttori e 5 Titoli Mondiali Marche), più 14 vittorie al Mondiale G.P 125 e 4 Vittorie al Mondiale G.P. 250. 

Tutti questi successi, che elencheremo riprendendo il comunicato ufficiale della storia di Moto Mondial, sono stati il viatico con cui l’azienda ha segnato la produzione dei suoi esemplari da strada negli anni, richiestissimi proprio perché vincenti:

Nel ‘49 fu istituito il Campionato del Mondo e Pagani vinse il primo titolo della 125.

Nel ‘50 fu la volta di Bruno Ruffo e nel ‘51 di Carlo Ubbiali.

Nel ‘54 anche con la 175 monoalbero, al cui sviluppo aveva partecipato l’ing. Taglioni, la casa si dedicò alle corse su strada vincendo con Remo Venturi l’assoluto della Milano Taranto (davanti ai compagni di squadra Maranghi e Favillini) e con Tarquinio Provini il Giro d’Italia.

Nel ‘55 Tarquinio Provini portò in gara alla Coppa d’oro di Imola nella classe 250 una 175 maggiorata di qualche cc. E vinse. Dopo aver realizzato una 250 accoppiando due motori 125 col risultato di avere un mezzo potente ma troppo pesante, si scelse la strada di maggiorare il motore 175 a 202 ,poi a 220 ed infine alla cilindrata piena.

 Il ‘57 fu l’anno del trionfo: Provini vinse la cl.125 e Cecil Sandford, assistito da Peppino Patoni, la 250 davanti agli altri mondialisti Provini e Miller.

1949 – Nello Pagani vince il primo titolo della 125 (Corriere.it)

Purtroppo alla fine dell’anno, aderendo al patto della concordia insieme a Gilera e Moto Guzzi, avvenne il ritiro dalle corse.

Nel ‘56 fu istituito il Campionato italiano di Motocross cl.250  e la Mondial vi partecipò con una 200 e, saltuariamente, con una 175 monoalbero (trasformate da Carrù). In questa competizione vinse con Emilio Ostorero, davanti al compagno Giorgio Castelletta. Nel ‘57 vinse ancora la 250 ed anche la 500 con un motore di 254cc.

Nella produzione di serie, per aderire alle numerose richieste del mercato, si realizzò una gamma di 125 adottando un motore ad aste e bilancieri ispirato al motore da corsa (Turismo, Sport, Supersport) e un monoalbero per i clienti corridori.

Per ampliare la gamma venne prodotto il 200, che verrà declinato in vari modelli fino alla fine degli anni 50.

Non mancava il 175 Gran Sport, prodotto per i clienti sportivi.

Tutte moto piuttosto costose: per allargare la gamma ad una fascia di prezzo più abbordabile venne prodotto il 160 due tempi che generò anche il Sogno, via di mezzo tra la moto e lo scooter.

Nel ‘54 si volle sostituire la corsaiola 175 con un modello ad albero a camme in testa più stradale e meno costoso: il 175 Tv e 175 Sport progettato da Prampolini . Inoltre si entrò nella minima cilindrata dei 50 cc con il Mondialino.

Tarquinio Provini a Imola con la Mondial 250 Bialbero (corriere.it)

Stessa trafila per il 125: nacque il Champion che generò tante varianti.

Si volle  offrire un prodotto più abbordabile anche nella cilindrata 175 e nel ‘56 nacque il Superturismo, sostituito poi dallo Sprint.

Poi fu la volta del 75 Scugnizzo 2t, di pochi esemplari dell’88 e di un migliaio di 98.

Negli anni ‘60 e ‘70, sotto la guida di Massimo Boselli, ci si concentrò su vari modelli di 50cc, da strada (Record con freno a disco , ssv3 e v4) e sui modelli Cross a 3, 4 ,5 e 6 marce.

Sempre nel cross molto pregevoli i modelli con motore Sachs 50 e 125.

Nel 1978 Massimo Boselli chiuse l’attività.

Nel 1991 Pierluigi Boselli, figlio di Giuseppe , dopo aver realizzato, negli anni precedenti, alcuni prototipi di motocicli 125 pensati per la categoria Sport Production,  partecipò come squadra ufficiale al campionato italiano Supermono che venne organizzato per altri 2 anni.

Nel 2001 venne realizzata la Mondial Piega da un gruppo che si avvaleva di una licenza d’uso del marchio.

L’avventura durò poco per problematiche interne.

Finalmente nel 2014, dall’incontro tra Boselli e Cesare Galli della Pelpi International, si è ripresa la produzione di serie che è in pieno svolgimento.

LE MOTO STORICHE MARCHIO MONDIAL

La Mostra Mondial a Mostra Scambio di Parco Esposizioni Novegro ha accolto nel padiglione principale alcune rarità d’epoca in esposizione a partire dagli anni ’50, periodo nel quale Carlo Ubbiali, Nello Pagani, Walter Villa, Tarquinio Provini e Bruno Ruffo vinsero titoli mondiali proprio conducendo F.B Mondial. 

Vediamone insieme alcune.

Mondial 200 Cross

Credits: motosintesi.it

Un esemplare molto caro ad Emilio Ostorero, perché fu proprio con questo modello preparato da Giuseppe Carrù con motore 200 a 4 tempi che vinse nel 1956 il campionato italiano 250  e nel 1957 la doppietta cl. 250 e cl. 500, utilizzando anche una versione 200 maggiorata a 253.

Mondial 125 Monoalbero

Credits: motosintesi.it

Dopo i successi conquistati ai campionati mondiali di velocità nella classe 125 tra il ’49 e il ’51, La Mondial mise in produzione di serie le 125 di tipo Sport e Super Sport tra il ’52 e il ‘54, proprio per rispondere alla forte domanda di privati desiderosi di guidare una moto vincitrice di tanti mondiali. Per questo la 125 Monoalbero era allora considerata la moto di riferimento tra i giovani appassionati.

Mondial 175 Bialbero

Derivata dalla velocissima 125, la 175 bialbero è altrettanto veloce: riusciva a toccare i 180 km/h in versione carenata e permise alla Mondial di vincere il campionato italiano seniores del 1956 con Tarquinio Provini.

La moto nell’immagine venne utilizzata dal pilota francese Jaques Onda per vincere il campionato francese nel 1956.

Mondial 250 Bicilindrica Bialbero

Il modello 250 venne presentato ufficialmente nel 1958 e venne prodotto in maniera esigua con pochi esemplari: riusciva a dare la potenza di 20 cv, un record per l’epoca.

In questa immagine troviamo una versione del 1956 il cui motore è costruito con l’accoppiamento di due 125 e sprigionava 35 cv. A causa del peso di 140 kg, troppo elevato, non venne mai portato in gara.

Mondial 250 ss

Prodotta in soli 25 esemplari nel 1956 per tutti coloro che volevano competere in gara, ha un motore unico e differente da quelli in serie perché contiene numerose modifiche. La moto nell’immagine è tutta punzonata nel motore ss 25, cioè il numero dell’ultimo esemplare in oggetto. Questo esemplare sarà poi la pre-serie dei 250 prodotti nel 1958.

Mondial 250 Bialbero 7 marce

Rarissimo esemplare del 1957 in versione carenata (ne esiste solo un altro in Argentina). Di proprietà Taglioretti e rimesso a nuovo a livello di meccanica da Francesco Villa. 

MONDIAL 250 SS PATON

Ultimo di 25 esemplari, risale al 1958. Costruita da Giuseppe Pattoni che, dopo essersi ritirato dalle competizioni, si dedicò alla costruzione di macchine da corsa. Come la 250 ss, ha un motore modificato rispetto a quelli costruiti in serie.

MOTO MONDIAL OGGI

Nel 2015 la rinascita del marchio FB Mondial: all’ EICMA venne presentato il nuovo modello HPS 125.

Da quel momento ricominciarono ad entrare sul mercato nuove Moto Mondial, mantenendo sia un design che riprende gli storici esemplari che hanno fatto la storia del marchio, sia continuando ad onorare tutte le moto d’epoca superstiti sparse in giro per il mondo: è così che nasce il registro internazionale Moto Mondial.

ISCRIZIONE AL REGISTRO INTERNAZIONALE: COME FUNZIONA?

Dal 2017 esiste un’associazione senza scopo di lucro, che tramite il sito ufficiale di RIM dà la possibilità a tutti gli attuali proprietari di Moto Mondial, storiche e moderne, di mettersi in contatto con la casa madre per qualsiasi informazione:

Oltre a fornire i Certificati di iscrizione al Registro per le moto, il Registro Internazionale Mondial ha come scopo quello di mettere in contatto tra loro i soci per far si che si possano condividere esperienze, organizzare raduni, conoscersi e scambiarsi pareri. Il confronto è sempre un momento di crescita, per tutti.
Vorremmo essere il punto di riferimento per i possessori di Mondial d’epoca e moderne, aiutare con indirizzi utili e consigli chi inizia un restauro, chi vuole sistemare la propria moto o per chi la vuole riportare nelle condizioni di originalità.
Al momento dell’iscrizione i soci riceveranno un piccolo gadget che sarà differente ogni anno. Pensiamo di riuscire a realizzare il notiziario contenente informazioni utili per i soci, i restauri delle moto e le notizie sui raduni in programma e i resoconti di quelli già organizzati.

Chi desideri associarsi al Registro Internazionale Mondial può contattarci all’indirizzo registro@fbmondial.com e riceverà tutti i moduli e i riferimenti necessari.

PRESENTE E FUTURO DI MOTO MONDIAL

Il momento di incontro di Mostra Scambio è stata anche l’occasione per presentare l’ultimo esemplare:

Una nuova linea argento e azzurra per la nuova “HPS Ubbiali Edition” dedicata al mitico Carlo Ubbiali, nel settantesimo anniversario del primo titolo mondiale vinto dallo storico corridore (…).

Le aspirazioni future, così come sono riportate sul sito ufficiale, evocano l’obiettivo di un ritorno consolidato:

Dopo la sua rinascita FB Mondial è sulla buona strada per diventare una Casa Madre a tutti gli effetti. (…)Con la Sport classic il marchio punta ad affermarsi definitivamente in Europa e a continuare la conquista dell’Asia, già cominciata con: Cina, Giappone e Corea del Sud.

Lunga vita ad una storia italiana mai tramontata!