Colore, durezza, lucentezza, forme e cambi di aspetto tramite il contatto con determinati elementi.
Ecco le principali caratteristiche delle pietre preziose, affascinanti minerali ricchi di peculiarità che, in diversi casi, vengono utilizzati anche per la produzione di gioielli e monili.
Per approfondire questi aspetti, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la gemmologa e titolare di Galerie Royale Loredana Grossi, storica espositrice di Brocantage che ci ha spiegato le proprietà di tre incredibili granati e della “regina delle perle”.
Granati: la Grossularia
La Grossularia è un minerale appartenente alla famiglia dei granati e, nella sua variante tsavorite, si distingue per il suo colore verde smeraldo quasi fluorescente. La sua colorazione, nello specifico, è dovuta alla presenza del vanadio e, occasionalmente, del cromo.
È stata scoperta nel 1997 e rimane tutt’oggi una pietra preziosa molto rara. Uno dei suoi punti di forza è la sua durezza, equiparabile a quella dello smeraldo ma molto più resistente agli urti. Quest’ultima caratteristica la rende facilmente utilizzabile anche per i gioielli comuni.
Vista la sua rarità, tuttavia, è estremamente difficile ottenere pietre che vadano oltre i 3 carati (di solito se ne trovano da 2 carati).
La Grossularia si estrae in Brasile, Kenya, Madagascar e, soprattutto, in Tanzania (dove si trova la sua variante più pregiata).
Il Demantoide
Il Demantoide appartiene anch’esso alla famiglia dei granati ed è riconoscibile per il suo colore verde brillante, dovuto alla presenza di cromo e ferro ferrico nel minerale. È considerato il più raro e prezioso tra i granati e la sua durezza ha un valore tra il 6 1/2 e il 7 della scala di Mohs.
Può essere trovato in minima parte in Italia ma è decisamente più reperibile in Iran, Mozambico, Madagascar, Namibia e sugli Urali (dove si estraggono i Demantoidi migliori).
È stato un grandissimo protagonista dei gioielli indossati dallo Zar russo e dalla sua famiglia nel XIX secolo e all’inizio del XX secolo, per poi estendere la sua popolarità anche in Europa e negli Stati Uniti. Per questa ragione, George Frederick Kunz (punto di riferimento del mondo della moda e capo gemmologo di Tiffany) viene inviato in Russia per procurarsi quanto più Demantoide possibile. Ciononostante, la produzione dei gioielli in Russia, anche per la Rivoluzione del 1917, è andata scemando ed è quindi calata anche l’estrazione del Demantoide, che rimane molto costoso e difficile da trovare.
La Spessartina
Il granato Spessartina è di colore arancione per l’esposizione del minerale al manganese. La sua durezza si aggira tra il 7 e il 7 1/2 della scala di Mohs e risulta una buon materiale da impiegare nella realizzazione di gioielli.
La Spessartina si estrae principalmente nella regione di Spessart in Germania (da cui deriva il suo nome), ma si può trovare anche in Australia, Brasile, Kenya, Madagascar, Sri Lanka, Mozambico, Zambia e Tanzania.
La sua particolarità risiede nel fatto che non ha bisogno di trattamenti tecnici per modificare la sua colorazione.
La perla Conch: la “regina delle perle”
La perla Conch è molto rara ed è prodotta dal gasteropode (lumaca di mare) Strombus Gigas. La sua colorazione è sul rosa aranciato, non è coltivabile come il resto delle altre perle ed è reperibile unicamente nel mare nei pressi dei Caraibi. La sua pesca, nello specifico, può essere solo subacquea e se ne trova un esemplare ogni 20mila conchiglie raccolte.
Queste perle sono composte da prismi di aragonite, che producono un effetto di fiamma disegnata sulla superficie.
Se il Diamante è il re dei minerali, la perla Conch è comunemente riconosciuta come la regina di tutte le perle.
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