Grazie all’avvento degli smartphone, l’Home Automation è diventata realtà per un numero sempre maggiore di abitazioni e sono sempre di più le persone che si appassionano a questa tematica.
La domotica, tuttavia, è un argomento molto più complesso di quanto possa apparire e, per questa ragione, abbiamo chiesto all’Ing. Vito Moschella di farci da “Cicerone” per orientarci e saperne di più.
L’Ing. Vito Moschella e Parsic Italia
L’ Ing. Vito Moschella è Chief Technology Officer dell’ azienda Parsic Italia, con sede a Cervia (Ravenna). Il suo compito specifico è quello di selezionare e valutare le migliori tecnologie da applicare ai prodotti o ai servizi aziendali.
Introduzione
Partiamo dal principio: che cos’è l’Home Automation?
Negli ultimi anni, avvenimenti come i cambiamenti climatici, l’esaurimento delle fonti energetiche e delle risorse naturali, rendono l’impiego intelligente ed efficace dell’energia un tema di rilevante importanza e di notevole impatto sociale.
La situazione politica mondiale, la crisi economica e la diffusione di stili di vita sempre più “green” ed ecosostenibili, nonché l’esaurimento delle risorse, stanno fortunatamente spingendo verso un’evoluzione globale, orientata sempre più allo sviluppo e alla diffusione di energie rinnovabili. Tra queste primeggiano nuove fonti energetiche quali il fotovoltaico, il geotermico, l’eolico e l’idroelettrico.
Riguardo l’Home Automation, comunemente indicata come Domotica, interi edifici possono essere predisposti a tale scopo. In questo frangente si parla di Building Automation, mentre per il ramo dedicato alle singole unità (abitative e non) ci si riferisce alla Home Automation.
Domotica deriva dal termine francese “Domotique”, che unisce la radice latina di “Domus” (casa) al termine “informatica”, e riassume così esattamente il connubio fra i due ambiti: con domotica, infatti, si indica sommariamente l’automazione tecnologica della casa, con sistemi informatici, elettronici e robotici.
In sintesi, è possibile considerare la domotica come quell’insieme di tecnologie, di sistemi e di servizi atti a rendere intelligente ed integrato il funzionamento dei differenti tipi di impianti presenti in un’abitazione.
L’utilizzo di sistemi domotici permette di ottenere dei benefici per l’utente finale, che sono difficili, se non impossibile, da raggiungere con un impianto tradizionale. Tra essi spicca l’incremento del comfort e della qualità della vita all’interno dell’ambiente automatizzato.
Il classico interruttore di casa, ad esempio, che normalmente è dedicato all’accensione o spegnimento delle luci, può essere impiegato come comando dell’impianto di irrigazione o per l’attivazione dell’antifurto. Il concetto chiave è quello di “scenario”: l’esecuzione contemporanea e coordinata, tramite un solo comando, di molteplici funzioni che coinvolgono parti di impianti diversi.
Le conoscenze necessarie
Quali conoscenze preliminari servono?
Chi desidera addentrarsi nel mondo del Build Automation, dovrà necessariamente avere conoscenze tecnologiche fondamentali di informatica, elettronica, meccanica. Purtroppo, non sempre gli aspiranti tecnici sono dotati di queste specializzazioni. Ecco che, in questo caso, spesso, incontriamo gruppi di lavoro i cui componenti sono dotati ognuno della propria specifica competenza.
Ecco le capacità tecniche individuali di questi gruppi:
•Capacità organizzative collettive
•Attitudine alla progettazione avanzata, con integrazione di aspetti meccanici, elettrici, informatici e di controllo, di sistemi di automazione di particolare complessità e grado di innovazione
•Conoscenza hardware e software, con l’applicazione pratica di sistemi di automazione standard e, per i neofiti, l’impiego del cosiddetto «sistema di sviluppo Arduino» che ha incontrato, a livello mondiale, il favore dei giovani, appassionati, professionisti del settore
I primi passi per iniziare
Esiste un esempio pratico da cui iniziare a fare Home Automation?
Non esiste un esempio specifico e pratico da cui iniziare. Si inizia a fare pratica hardware e basta. Quale migliore soluzione per infondere coraggio è quella di fare lampeggiare un led e poi dire “ci sono riuscito”?
Forse, tra i giovani e gli appassionati, si inizia proprio da questo semplice esperimento. Poi, la curiosità e la fantasia progettuale, spingono il soggetto a modificare la frequenza di quel lampeggio. In seguito, spingendosi ancora un po’ più in là, il led lo accendiamo con un pulsante e poi ancora, con più pulsanti. Successivamente, sostituiamo il led con un relè fino ad arrivare ad accendere una lampada. Si prosegue con il collegamento con i dispositivi mobili e altro ancora.
Cosa spinge i giovani e i neofiti, a migliorare sempre di più le loro conoscenze? Semplicemente la passione.
Una volta acquisite le prime conoscenze informatiche e hardware, è bene disciplinarsi seguendo corsi di preparazione presso Enti specializzati, oppure seguendo video-corsi su YouTube.
Cosa conviene adoperare per realizzare un impianto di Home Automation?
Ci sono apparecchiature programmabili, con funzioni PLC, facilmente collegabili agli impianti elettrici casalinghi o di nuova costruzione. Parsic Italia produce PLC a basso costo, programmabili su base IDE Arduino. Si possono usare anche schede elettroniche già elettricamente organizzate che, sempre applicando il sistema di sviluppo Arduino, svolgono similmente le stesse funzioni.
Suggerimenti per chi ha già esperienza
Ha qualche consiglio per chi, invece, è già familiare con il mondo dell’Home Automation?
Gli addetti ai lavori, sanno già di loro che per l’applicazione pratica nel Build Automation hanno necessità di frequentare corsi di informatica e hardware, necessari all’evoluzione delle loro applicazioni. Numerose aziende del settore organizzano corsi di specializzazione, le Scuole Tecniche ed Universitarie mettono a disposizione attrezzature informatiche e i laboratori permetteranno di approfondire gli aspetti applicativi dei dispositivi di automazione, anche sviluppando attività autonome o di gruppo.
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