Chi legge tanti manga lo sa: l’horror è senza dubbio uno dei generi narrativi più diffusi e apprezzati nell’ambito della nona arte nipponica.
Tra le ragioni del successo planetario dell’orrore giapponese, spicca sicuramente la sua varietà. I numerosi autori che si sono cimentati in questo tipo di storie, infatti, hanno fatto leva su diversi fattori per spaventare i lettori e tenerli con il fiato sospeso. Nello specifico, viene dato spazio a svariate tipologie di horror: lo splatter, le possessioni demoniache, il body horror, l’orrore psicologico, lo slasher, le tradizioni più oscure del folklore del Sol Levante, le creature mostruose, i vampiri, il gusto per il raccapricciante etc.
Nella sterminata produzione di fumetti nipponici del terrore, ne abbiamo selezionati 5 ideali da leggere ad Halloween (e non solo).
5 Manga horror da leggere ad Halloween
“Pumpkin Night” (2016 – in corso)
“Pumpkin Night”, scritto da Masaya Kokazono e disegnato da Seima Taniguchi, è uno slasher dalle forti tinte splatter.
La storia si apre con la fuga da un ospedale psichiatrico di Naoko Kirino, una studentessa con il volto deformato. La ragazza, in particolare, è stata per anni vittima di bullismo fisico e psicologico dei suoi compagni di classe, culminato con profonde ustioni sul suo volto provocate da una zucca di Halloween piena di petardi posta sulla sua faccia.
Per vendicarsi delle umiliazioni subite, la protagonista, indossando una zucca come maschera e facendosi chiamare, appunto, “Pumpkin Night”, decide di andare a caccia dei suoi bulli con il fine di massacrarli senza pietà.
Nonostante la trama estremamente basilare, il ritmo della narrazione tiene sempre alto il livello di suspense e chi ama le scene truculente troverà sicuramente pane per i suoi denti.
“Insetti Infernali” (1988) – Volume unico
Hideshi Hino, noto tra gli appassionati di cinema horror per aver scritto e diretto gli scioccanti “Guinea Pig 2: Flower of Flesh and Blood” e “Guinea Pig 6: Mermaid in a Manhole” (1988), è uno dei mangaka più importanti di sempre nell’ambito dell’orrore.
Le sue opere fumettistiche si contraddistinguono per la capacità di mischiare in maniera efficace tematiche differenti: i mostruosi yokai giapponesi, le deformazioni corporee, la morte e la critica alla società del Sol Levante (spesso contornata da atmosfere da commedia nera). Il tutto in un contesto disturbante, splatter e fortemente originale.
In “Insetti Infernali”, l’autore si concentra sulla classica ambientazione della casa infestata, con la ragazza protagonista, Yuri, intrappolata nella dimora da incubo di un entomologo definibile “Signore degli insetti”.
Il setting di questa storia ti sembra trito e ritrito? Il Sensei Hino sarà in grado di stupirti in positivo!
“Hideout (2010)” – Volume Unico
“Hideout”, sceneggiato e affrescato da Masasumi Kakizaki, potrebbe essere identificato con una sola parola: dark.
Sono infatti il buio e l’oscurità (intese sia in senso letterale che metaforico) ad essere padroni di questo volume, che inizia con delle premesse decisamente poco felici: Kirishima Seiichi, un romanziere caduto in disgrazia, tormentato dalla morte del figlio e in pessimi rapporti con la moglie, si reca in vacanza su un’isola con l’intento di uccidere la coniuge e cominciare una nuova vita.
Il piano di Seiichi, tuttavia, non va come previsto: il protagonista e la moglie si trovano a vagare in claustrofobiche grotte e si imbattono in una “bestia” misteriosa, inquietante e pericolosa.
Tensione alle stelle, disegni spettacolari, avvenimenti inaspettati e intense sequenze di flashback (che spiegano la spirale di follia di Seiichi) rendono questa storia una piccola perla.
“Tomie” (1987 – 2000) – Volume Unico
Quando si pensa all’horror disegnato giapponese, il primo nome che viene in mente è sempre Junji Ito.
Il Maestro Ito, infatti, ha scritto e illustrato tantissimi racconti manga da brivido, alcuni molto brevi, altri di più ampio respiro. Tra questi ultimi, oltre a “Uzumaki” (1998 – 1999) e “Gyo” (2001 – 2002), è impossibile non nominare “Tomie” (1987 – 2000), che racchiude tutti i tratti fondamentali della poetica dell’autore: le trasformazioni mostruose, la pazzia improvvisa, il terrore psicologico e l’onnipresenza della morte. Ito, infatti, preferisce mettere in scena un orrore inquietante e cosmico (con influenze lovecraftiane) piuttosto che la violenza in senso stretto.
Nei primi capitoli del volume, la liceale Tomie Kawakami scompare e vengono trovati i pezzi del suo corpo sparsi per la città. Mentre sono in corso le indagini per omicidio, Tomie rivela la sua natura di donna-mostro immortale, in grado di tornare in vita, moltiplicarsi e ammaliare gli uomini per ucciderli.
Vuoi iniziare a leggere le storie dell’orrore nipponiche? Questa è sicuramente un ottimo entry point.
Kitaro dei cimiteri (1959 -1969)
Per concludere questa breve rassegna, facciamo un salto indietro nel tempo per parlare di “Kitaro dei Cimiteri” (1959- 1969) di Shigeru Mizuki. Il fumetto, sebbene abbia un mood da black comedy, rientra tra le letture consigliate in ambito horror per la sua importanza storica.
Kitaro, il protagonista, è uno yokai (un mostro – spirito del folklore giapponese) che, per proteggere i più deboli, si scontra con altri yokai ed esseri soprannaturali della tradizione orientale e occidentale (come il vampiro cinese Yasha e il Conte Dracula).
Il successo dell’opera ha portato alla popolarità degli yokai in tutto il mondo, facendo sì che diventassero sempre più ricorrenti nei contesti di intrattenimento.
Se vuoi approcciarti alla cultura tradizionale sugli spiriti del Giappone, “Kitaro” non è certamente un saggio accademico di approfondimento ma può darti una piccola infarinatura facendoti divertire.
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