CISAR MILANO: PASSIONE RADIOAMATORE

La soddisfazione per la comunicazione che giunge a buon fine dopo ore di lavoro su un apparecchio elettronico non ha prezzo.

Di questo sono convinti i membri della sezione milanese di Cisar (Centro Italiano  Sperimentazione ed Attività Radiantistiche), che saranno presenti al Parco Esposizioni Novegro il 22-23 gennaio in occasione della prossima edizione di Radiant (fiera dell’elettronica, tecnologia, computer e hi-tech).

La passione del radioamatore è ricca di numerose sfaccettature  e, chiacchierando con il vicepresidente di Cisar Milano Emilio Calvi, abbiamo voluto esplorarle in maniera più dettagliata.

Per ognuna di queste sfaccettature c’è però un denominatore comune:  grande voglia di sperimentare cose sempre nuove e di mettersi in gioco.

Cisar Milano, una breve presentazione

La sezione di Cisar Milano, fondata da Leonardo Barozzi, nasce nel 2005 per rispondere alla mancanza di un gruppo dell’associazione nell’area del milanese.  Dal 2011 il timone della presidenza è passato a Emilio Calvi, che ha mantenuto l’incarico per 9 anni. Dal 2021 il presidente di sezione è Gabriele Damaschi e ad oggi il sodalizio è oggi composto da circa 30 soci.

Le principali attività della sezione, in particolare, sono legate ai seguenti ambiti: realizzazione e  manutenzione dei ponti radio (spesso con il contributo di altre sezioni),  sperimentazione in ambito radio, elettronica e computer  e sensibilizzazione nelle scuole sull’importanza delle comunicazioni nei contesti di emergenza.

Il lato hobbistico del radioamatore

Al radioamatore, in generale, piace mettere le mani su tutti gli apparecchi elettronici e i soci di Cisar Milano non sono da meno da questo punto di vista.  

“Siamo sempre alla ricerca di radio sia a  valvole  che di nuova generazione e, con delle piccole modifiche, associamo ad esse,  dove possibile,  un ponte ripetitore – ha spiegato Calvi – Al ponte si può poi aggiungere un raspberry, con il quale si può comunicare anche a livello digitale. Siamo legati alla comunicazione tradizionale ma ci occupiamo pure di quella digitale, la cui espressione principale è quella degli smartphone”.

Il fascino dell’analogico

Come tutti gli appassionati del settore, anche i membri del sodalizio milanese hanno particolarmente a cuore gli apparecchi elettronici di tipo analogico, emblema di un’epoca in cui i tempi per l’utilizzo di questi oggetti erano più dilatati ma permettevano un’esperienza più “piena”.

“Le radio a valvole avranno sempre il loro fascino – ha sottolineato Calvi – Usare questi apparecchi equivale a recuperare lo “spirito” originale di Guglielmo Marconi che, per le prime comunicazioni radio della storia, si era appunto servito di questa tecnologia.  Le radio e gli stereo a valvole, inoltre, sono molto più performanti dal punto di vista dell’Alta Fedeltà: l’audio, infatti, è decisamente più pulito rispetto a quello degli apparecchi contemporanei”.

La sensibilizzazione nelle scuole

Come abbiamo visto fino ad ora, i radioamatori ci ricordano quanto un apparecchio elettronico in grado di effettuare comunicazioni efficienti abbia gli usi più svariati, che vanno ben oltre il semplice aspetto ludico e ricreativo.

Per questa ragione, i membri di Cisar Milano organizzano periodicamente degli incontri con gli studenti delle scuole elementari e medie e in alcuni istituti tecnici superiori del territorio, con il fine di rimarcare loro questo concetto e per insegnare le logiche basilari della comunicazione via radio.

“Abbiamo effettuato una comunicazione insieme ai bambini della scuola primaria ed erano entusiasti – ha raccontato Calvi – Si sono stupiti del fatto che stessimo parlando in tempo reale con una persona in Sicilia e che questo collegamento fosse considerato  di “corto raggio”. Abbiamo inoltre illustrato le basi del codice Morse e, in circa un’ora e mezza, i ragazzi le hanno imparate al volo: sono stati davvero fantastici!”.

Curiosità: comunicare a lunga distanza… Con una canna da pesca!

Calvi, sempre rimanendo nel contesto della sensibilizzazione nelle scuole,  si è poi soffermato su un aneddoto alquanto singolare: “ Una volta, mentre stavamo effettuando un collegamento con delle persone in Germania, ci siamo serviti di una canna da pesca in fibre di vetro semplice contenente un filo elettrico. Gli alunni stentavano a crederci, ma la comunicazione ha avuto successo”.

Radioamatori: una razza in via d’estinzione?

Il vicepresidente di Cisar ha poi voluto rispondere a una domanda che si pongono spesso anche gli stessi appassionati di questo settore: “Il radioamatore è una figura in via di estinzione?”.

“Bisogna riconoscere che, ormai, siamo una razza un po’ rara ma questo non significa che non siamo al passo con i tempi – ha affermato Barozzi – Anche noi sperimentiamo sull’ambito digitale (che è stato utile  per reclutare delle nuove leve) ma bisogna riconoscere che presenta dei limiti: facciamo tanto affidamento sugli smartphone ma ci dimentichiamo che, in caso di emergenza, sono i primi apparecchi che smettono di funzionare. Il calo degli iscritti alle associazioni di radioamatori è consolidato dalla metà degli anni ’90, ossia da quando ha cominciato a prendere piede la rete internet. Tuttavia, nonostante questo trend, abbiamo comunque anche dei soci più giovani”.

Cisar Milano a Radiant

Prima di lasciarci vi ricordiamo che il sodalizio milanese vi aspetta a Radiant presso il Padiglione C per mostrarvi dei collegamenti radio in tempo reale e per aggiornarvi sulle sue ultime sperimentazioni.

Non mancate!