L’INFINITO UNIVERSO DELLE CARTE POKÉMON: INTERVISTA ALL’ESPOSITORE LUCA BOCCHETTI

A distanza di 26 anni dalla creazione del brand (a opera di Satoshi Tajiri nel 1996), i Pokémon continuano ad appassionare tantissimi fan di diverse generazioni in tutto il mondo e ad espandersi nei media più svariati: videogiochi, giocattoli, peluche, app per smartphone, trading card game e molto altro.

Le carte da gioco collezionabili dei Pokémon, in particolare, oggi fanno parte di un mercato letteralmente milionario, con tante card dal valore inestimabile ricercate da grandi e piccini. In tal senso, è bene ricordare il Pikachu Illustrator in lingua giapponese del valore di oltre 5 milioni di dollari. Come altri esempi, si possono citare gli starter della prima generazione (Charizard,Blastoise e Venusaur): nella loro prima edizione, in lingua italiana, in condizioni perfette e gradabili vengono venduti a cifre che oscillano tra i 4500 e i 5000 euro.

In attesa della prossima edizione di Novegro Borsa Scambio, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Luca Bocchetti, espositore della manifestazione specializzato in carte Pokémon che ci ha illustrato tutte le peculiarità di questo medium.

Carte Pokémon: un mercato sempre più vivo

Grazie alla sua esperienza presso le fiere di settore e presso la sua attività personale, Luca Bocchetti non ha dubbi sul fatto che il mercato delle carte Pokémon, oggigiorno, è più vivo che mai: “Attualmente chi compra carte singole, nella maggior parte dei casi, lo fa in un’ottica di collezionismo e di investimento. Spesso, infatti, si acquista con il fine di rivendere o di completare serie di carte che, essendo composte anche da 200 o 300 esemplari, richiedono soldi e dedizione. Personalmente, ho notato che le vendite online sono cresciute esponenzialmente durante la pandemia per poi ridursi a vantaggio dei negozi fisici”.

Gli indicatori di rarità delle carte

Ma cos’è ciò che rende una carta più rara rispetto ad un’altra?

La risposta a questa domanda non è così immediata, anche perché, fino ad ora, sono state create oltre novanta diverse serie di carte.

Bocchetti ci ha fatto da Cicerone sull’argomento: “Il primo fattore che determina la rarità è la tiratura delle carte. L’80% viene stampato in giapponese e in inglese, mentre il restante 20% è in spagnolo, italiano e tedesco. Perlomeno nel circuito collezionistico occidentale, gli esemplari in una delle lingue meno diffuse hanno maggiore valore, tenendo conto del fatto che, come riportato dal regolamento del gioco, le carte in giapponese non possono essere utilizzate nei tornei europei e statunitensi”.

L’espositore ha poi spiegato i casi in cui le carte promo (ossia quelle distribuite soltanto in occasioni speciali, come l’uscita al cinema di un film Pokémon) possono valere una fortuna: “A differenza di ciò che si potrebbe pensare, la carta promo non è necessariamente rara e di valore. Quelle acquistabili globalmente tramite le aziende della grande distribuzione, infatti, sono piuttosto facili da trovare e lo stesso discorso è valido per le promo contenute in apposite confezioni. Le carte promo che valgono di più, nello specifico, sono quelle rilasciate in Giappone nei primi anni di esistenza del Trading Card Game: all’epoca ne sono state stampate pochissime e la rarità aumenta se si tratta di carte speciali distribuite esclusivamente ai tornei (conosciute come “Promo Staff”)”.

Bocchetti ha infine concluso il suo excursus sulle carte più costose fornendo altri esempi: “Nel mondo Pokémon ci sono indicatori di rarità per ogni cosa. Giusto per citare un caso, talvolta le carte misprint (con una scritta fuori posto o con un difetto di fabbricazione) valgono più di quelle normali. Ci sono poi gli appassionati che collezionano le bustine di carte senza aprirle, in modo tale da apprezzare al meglio il loro artwork”.

Bambini, giocatori, nostalgici e collezionisti: ecco chi compra le carte

L’espositore, successivamente, ha provato a costruire un identikit delle diverse categorie di appassionati:

  • Bambini: “I più piccoli si approcciano al medium comprando le bustine. Normalmente sono alla ricerca della carta più forte dal punto di vista del gioco (specie se si tratta di una Vmax) e prestano poca attenzione all’artwork o agli aspetti collezionistici. Quando espongo la mia merce in eventi specifici, spiego ai bambini come distinguere le carte originali da quelle false (che vengono spesso vendute online a prezzi eccessivamente bassi)”.
  • Collezionisti: “Si tratta di giovani dai 15 anni in su e adulti che vogliono finire delle serie particolari acquistando carte singole. Tra di loro ci sono molti nostalgici che puntano a riavere tra le mani le carte della loro infanzia, le quali, però, non hanno sempre costi alla portata di tutti”.
  • Giocatori: “Comprano carte in grado di rendere il loro mazzo di carte Pokémon competitivo per i tornei, a cui sono soliti partecipare. Qui l’età è davvero varia: si parte dai bambini fino ad arrivare agli adulti”.
  • Nonni: “Per quanto possa sembrare curioso, tra i miei clienti ci sono anche i nonni, che farebbero di tutto pur di rendere felici i loro nipotini”.

Pokémon: un brand immortale

Ma come fanno i Pokémon ad essere ancora sulla cresta dell’onda dopo tutti questi anni?

“L’universo Pokémon continua ad essere apprezzato dal pubblico perché è in costante evoluzione. Periodicamente, infatti, vengono rilasciati dei nuovi videogiochi con nuove generazioni di Pocket Monsters, che riscuotono sempre un grande successo. – ha sottolineato il commerciante – Visto il grande interesse, in Italia escono delle nuove serie di carte ogni 3 mesi mentre in Giappone ne viene pubblicata una ogni mese (pur avendo un minor numero di pezzi). Insomma, la cosa importante è saper introdurre delle novità senza però perdere di vista i punti di forza del brand”.

Ti aspettiamo a Novegro Borsa Scambio!

Sei a caccia dei giocattoli della tua infanzia o di balocchi da collezione? Allora ti aspettiamo domenica 27 novembre al padiglione C del Parco Esposizioni Novegro.