UN SUCCESSONE LA TEMATICA DEDICATA ALLA MOTOM

La rassegna tematica della 81a Mostra Scambio di Novegro, che si è svolta dal 4 al 6 novembre 2022, questa volta è stata dedicata alla Motom, un marchio milanese che proprio quest’anno ha compiuto 75 anni di vita.

La Motom a Mostra Scambio

La manifestazione, a cui hanno concorso circa 950 espositori e più di 22mila visitatori paganti, che per valore di scambi e trattative commerciali primeggia nella classifica nazionale degli eventi del settore, occupa un’area al coperto di mq. 16.000 e all’aperto di mq. 80.000. Ancora una volta con questo evento la Mostra Scambio di Novegro si riconferma ai massimi livelli dell’amatorialità delle due e quattro ruote storiche e pronta alle vincenti sfide del nuovo anno che è alle porte.

La storia della Motom

Ma veniamo alla rassegna tematica. Negli anni subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’Ingegner Battista Falchetto, già progettista della Lancia, in collaborazione con gli industriali De Angelis Frua, ebbe l’idea di costruire un ciclomotore omogeneo, leggero, robusto ed economico (quasi una piccola motocicletta), di buone prestazioni ed elevata affidabilità ma che restasse nei limiti dei classici 50cc.

Dopo alcuni prototipi nacque il primo Motom, denominato Motomic, presentato al salone di Ginevra del 1947 ed il cui nome è l’abbreviazione di Moto Atomica. Nello specifico, il veicolo venne prodotto per la prima volta a Milano in via Sacco 2. Il Motom era costituito da un telaio stampato con forma ad X, composto da due semigusci abbinati; il serbatoio a saponetta viene inserito fra i due elementi, poco dietro il canotto di sterzo. La provata esperienza automobilistica di Falchetto lo ispira anche nella progettazione del propulsore, dotato di ciclo a quattro tempi messo a punto con il motorista Sola, anch’esso della Lancia.

Un motore iconico

Ma sono le particolarità del motore Motom che caratterizzano tale veicolo per tutti i successivi anni di produzione. Nello specifico, si trattava di un motore a 4 tempi, monocilindrico, raffreddato ad aria, di buona potenza e con consumi eccezionalmente bassi.

Caratteristiche salienti del motore Motom sono state l’affidabilità, i bassi consumi (75 Km con un litro di benzina) e le buone prestazioni (velocità massima in terza, velocità superiore ai 50 Km orari, pendenza massima superabile 22%). Il motore Motom subì negli anni solo delle marginali modifiche (ad esempio la lubrificazione delle valvole in testa), che furono sufficienti a migliorarne sensibilmente le prestazioni, tanto che i modelli sportivi degli anni 60 superavano i 75 Km orari pur mantenendo i consumi incredibilmente bassi.

Tutti ricordano il Motom per la caratteristica del manubrio che presentava concentrati tutti i comandi di guida: la mano sinistra comandava il cambio, frizione e freno anteriore; la mano destra comandava freno posteriore e comando gas.

Seppur il marchio Motom si identifichi con il ciclomotore di 48 cc, la Motom si cimenta anche nella costruzione di motocicli di pregevole finitura: ci riferiamo al Delfino (150 e 160), al 100 Junior e al potente 98. Soluzioni alternative, utilizzanti comunque il prestigioso motore di 48 cc, furono anche la costruzione di un originale motocarro e di una motozappa con abbinabile pompa di irrigazione. Insomma, nel complesso il Motom è stato un valido esempio di genialità italiana del dopoguerra.

Un bilancio decisamente positivo

Non vi era location migliore di Novegro e della sua famosa Mostra Scambio per far risaltare questa meravigliosa storia industriale e sportiva. Un tributo alla produzione motociclistica italiana che tanto ha contribuito alla motorizzazione di massa. Il Parco Esposizioni Novegro si è contraddistinto negli anni quale riconosciuto luogo d’incontro e di scambio commerciale per i collezionisti delle due e quattro ruote. La Mostra Scambio, con il suo dinamismo e il calore della sua immediatezza, accosta il pubblico non solo all’ammirazione di esemplari preservati in ogni dettaglio ma anche alla possibilità di intervenire nel restauro e nel recupero di motociclette, biciclette, auto e automezzi di lavoro che costituiscono testimonianze importanti della nostra storia industriale.